Emergenza Covid-19 - PAROLA D'ORDINE: RECUPERARE!
Emergenza Covid-19 - PAROLA D'ORDINE: RECUPERARE!
Siamo perfettamente consapevoli che le misure prese dal Governo, in accordo con l’OMS, sono assolutamente necessarie.
Vogliamo però aggiornare il nostro pubblico e gli spettatori in generale, su cosa comporta questo stop forzato a livello di piccola compagnia.
Dall'inizio del fermo delle attività (indicativamente 23 Febbraio), fino alla scadenza del 3 Aprile, saranno 39 gli spettacoli che non andranno in scena.
Di questi circa la metà (20) in regione Veneto e 19 fuori regione (Emilia, Toscana, Puglia, Marche, Piemonte, Trentino).
A questi vanno aggiunte 5 “ospitalità” di compagnie e artisti che avrebbero dovuto esibirsi nelle nostre rassegne.
Il danno supera la cifra di 100 mila euro (al ribasso), con circa 190 giornate lavorative perse.
Tanti? Pochi?
Per capire l’entità dell’ammanco, basti pensare che corrisponde al 44% del totale di incasso previsto dal 1 gennaio al 3 aprile. Questi sono i mesi dove una compagnia di giro raccoglie le risorse per poter sopravvivere in mesi dove le recite sono meno frequenti, come Giugno, ad esempio.
Come fare?
Raccogliamo il puntuale invito del collega Natalino Balasso: RECUPERARE.
Il danno maggiore che si possa fare al comparto è dire: Amen, faremo lo spettacolo nella prossima stagione, la 20/21. NO. ATTENZIONE, non è la stessa cosa. Nella prossima stagione le compagnie faranno altri spettacoli, ma i mancati incassi di questa andrebbero perduti, con possibili perdite di decine di posti di lavoro. Centinaia.
RECUPERIAMO. Al più presto. Appena possibile. Teniamo aperti i teatri a Giugno e poco importa se fa un po’ caldo.
Cari Assessori alla Cultura, lottate coi vostri colleghi del Bilancio e, quest’estate, organizzate un evento in più, con più risorse. Programmate fino a settembre, se necessario. Se piove reciteremo con l’ombrello, ma saremo tutti assieme, sotto la pioggia.
Quando tutto questo sarà finito (perché finirà, ah, certo che finirà) invadiamo le strade, i cortili, i borghi.
Riappropriamoci di quell'essere comunità che solo il teatro, la danza, la musica, il circo sanno darci ma, per fare ciò, servono i lavoratori dello spettacolo!
Meglio se ancora vivi!!
W il TEATRO! ANCHE A GIUGNO. ANCHE COL CALDO.
Il Giornale di Vicenza - 11 marzo 2020