LO SPETTACOLO
Australia, 1882. Un gruppo di coloni provenienti dal Veneto e dal Friuli fondano il primo insediamento collettivo Italiano del continente. Il nome con il quale la colonia viene tramandata oralmente, di padre in figlio, è Cèa Venessia (Piccolo Veneto), perché nel cuore di chi vi arrivò doveva ricordare casa. Il nome che risulta nei documenti è , invece, New Italy, una delle culle dell’emigrazione italiana nel continente Australe. Lo spettacolo racconta di questi migranti e del loro viaggio.
Erano i Tomè, Nardi, Bellotto, Roder, Antoniolli, Piccoli e tanti altri che spinti dalla fame e dalla miseria, caddero vittime delle promesse di un nobile francese, il Marchese De Rays. Con alle spalle una pianura agricola disperata e arretrata, i Nostri si misero in viaggio. Raggiunta Barcellona con mezzi di fortuna si imbarcarono in quella che oggi chiameremmo una carretta del mare, verso la Nuova Francia pronta ad accoglierli a latte e miele. Inutile dirlo: non trovarono né il latte, né tantomeno il miele.
Il punto di vista è quello di Giacomo Piccoli, un giovanotto di Orsago partito col cuore gonfio di speranze e la cieca passione di chi ha conosciuto solo la misera e che “no e poi no, è sicuro, la vita può essere meglio di così!”.
NOTE DI REGIA
4 milioni e 439 mila sono i Veneti che hanno lasciato le loro case in cerca di fortuna tra il 1876 e il 1978. America, Brasile, Argentina, Canada e Australia, le rotte più percorse. Ho visitato New Italy, questa piccola colonia Australiana, alcuni anni fa. Ho parlato con uomini e donne immigrati molti anni addietro e questa storia si è depositata da qualche parte, come una bronsa cuerta, pronta a riaccendersi. Ci ha pensato Stefano Rota a soffiare via la cenere. Ci interessavano le cause, il contesto storico e questa incredibile odissea nostrana verso un nuovo continente.
Ne è nato un racconto popolare, comico e drammatico insieme. Una una sorta di filò agrodolce che attinge liberamente dagli idiomi dell’intera regione, dal friulano, dal francese, dall’invenzione e dagli illustri poeti che hanno cantato il territorio.
Marco Zoppello
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Crediti
con Stefano Rota
scenografia Alberto Nonnato
costumi Lauretta Salvagnin
musiche originali Enrico Milani e Matteo Minotto
disegno luci Matteo Pozzobon
testo e regia Marco Zoppello
foto Serena Pea
produzione Stivalaccio Teatro / Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni” / OperaEstate Festival