17 novembre 2022
GIACOMO PORETTI E DANIELA CRISTOFORI
FUNERAL HOME
di Giacomo Poretti e Daniela Cristofori
collaborazione ai dialoghi e regia Marco Zoppello
scenografia di Stefano Zullo
costumi di Eleonora Rossi
disegno luci di Matteo Pozzobon
musiche originali di Giovanni Frison
assistente alla regia Michele Mori
I protagonisti sono una coppia di anziani, lui e lei, intenti a prepararsi per partecipare ad un funerale. Lei è tutta in ghingheri, tailleur e gioielli, lui è un misto tra abito da cerimonia e gita fuori porta. Lei vuole uscire di casa e arrivare presto, lui non ne ha la benché minima voglia. Rita e Ambrogio sono alle solite: litigano come solo due anziani sanno litigare, con ferocia, ma anche molto teneramente. Dopo essersele dette di santa ragione su qualsiasi argomento, avrebbero anche il tempo di rendere omaggio alla salma nella stanza accanto, ma Ambrogio non ne vuole sapere, in quanto terrorizzato dalla morte. Non solo, non ne vorrebbe neanche parlare. Rita invece ne vuole parlare, eccome! Proprio come ne parlano gli anziani, curiosi, intimoriti, rassegnati e speranzosi. Trascorreranno un’ora e mezza, Lui a sfuggire dalla realtà e Lei a cercare di riportarcelo. Un folle inseguimento divertente e poetico. Però calma! Ci vuole rispetto, siamo ad una cerimonia. Che si svolge in una funeral home.
produzione Teatro de Gli Incamminati / deSidera Teatro in collaborazione con StivalaccioTeatro
17 dicembre 2022
STIVALACCIO TEATRO
BUFFONI ALL'INFERNO
con Matteo Cremon, Michele Mori, Stefano Rota
soggetto originale e regia di Marco Zoppello
scenografia di Alberto Nonnato
maschere e carabattole di Stefano Perocco e Tullia Dalle Carbonare
costumi Lauretta Salvagnin
disegno luci di Matteo Pozzobon
musiche a cura di Ilaria Fantin
La storia si svolge a Venezia, nel 1575. Un’epidemia di peste si porta all’altro mondo cinquantamila veneziani, un terzo degli abitanti della città lagunare, allora grande potenza del mediterraneo. L’Ade è di colpo intasato e Minosse, impietoso giudice delle anime, è costretto a fare i salti immortali per esaminare le colpe di tutti. Le operazioni vanno a rilento, gli spiriti protestano, insorgono, volano insulti e qualche brutta bestemmia. Belzebù, con profonda saggezza, offre uno sconto di pena alle anime di tre buffoni, Zuan Polo, Domenico Tagliacalze e Pietro Gonnella, per tornare a fare ciò che in vita gli riusciva meglio: intrattenere. Lo spettacolo ripesca dall’antica arte del buffone, l’intrattenitore per antonomasia, il più devoto cultore dello sghignazzo. L’inferno e tutti i suoi sulfurei carcerieri sono alla base della tradizione popolare e dei racconti dei cantastorie. Uno dei punti più alti raggiunti dalla letteratura comico/infernale è senza dubbio Le Bravure del Capitan Spaventa da Vall’inferno, di Francesco Andreini, ma di storie e novelle, ce ne sarebbero molte. Quali raccontare, sera per sera? Sarà il caso a scegliere, attraverso la Ruota della Fortuna, decima carta dei tarocchi che, quale tra le diverse buffonate raccontare. In scena ci sono Valerio Mazzucato, Michele Mori e Stefano Rota, interpreti d’esperienza, da anni proiettati verso il teatro popolare, la commedia dell’arte. I tre attori hanno accettato la sfida che questo spettacolo propone come opportunità per scavare tra testi e racconti dimenticati, alla ricerca nientemeno che del cuore dell’inferno.
21 gennaio 2023
MAURIZIO DONADONI
MATTEOTTI MEDLEY
documentario teatrale a cura di Maurizio Donadoni
regia Paolo Bignamini
scene e costumi Eleonora Battisti, Gaia Bozzi, Hefrem Gioia, Martina Maria Pisoni, Giada Ratti, Valentina Silva, Alessia Soressi coordinati da Edoardo Sanchi
in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Brera – Scuola di Scenografia
disegno luci Pietro Bailo
musiche a cura di Stefano Indino
assistente alla regia Giulia Asselta
«Ogni epoca ha avuto i suoi martiri, le sue vittime, gli inutili eroi che con il loro sacrificio hanno aperto gli occhi e la strada agli altri», aveva detto Giacomo Matteotti, poco più che ventenne. Il 10 giugno 1924, vent’anni dopo, sul lungotevere, veniva rapito e ucciso da un gruppo di “arditi” della Ceka fascista, organismo voluto da Mussolini per mettere a tacere gli oppositori. Fu lo snodo fondamentale nell’affermazione del regime totalitario in Italia. Oggi strade e piazze lo ricordano, ma quanti saprebbero dire chi era questo inutile eroe? Matteotti Medley ripercorre questa storia – emblema di italici vizi e di italiche virtù – alternando il racconto dei fatti, nudi e talvolta crudi, alle citazioni delle musiche dell’epoca: dalle marcette squadriste alle canzoni d’amore diffuse dalle radio Balilla, agli esperimenti di quella musica colta d’avanguardia che, proprio allora, era in cerca di inaudite sonorità. Una narrazione d’un solo attore, ma a molteplici voci, che si espande in uno spazio scenico nitido, scarno e rigoroso dove ognuno di noi è chiamato a rispondere, come può o come deve, alla domanda: che valore ha, per noi, oggi, la democrazia?
produzione Desidera – Teatro degli Incamminati
in collaborazione con Fond’Azione Dopolavoro
04 febbraio 2023
GIULIANA MUSSO
SEXMACHINE
di e con Giuliana Musso e con “Igi” Gianluigi Meggiorin
regia Massimo Somaglino
collaborazione al soggetto Carla Corso
Le prostitute si possono chiamare in molti modi: meretrici, fallofore, puttane, cocottes, passeggiatrici, belle di notte, lucciole, troie, sex-workers, donnacce, donne facili, donnine leggere... I clienti si chiamano clienti.
Un'attrice ed un musicista in scena danno voce ed anima a sei personaggi che, visti in sequenza, formano un quadro di contemporanea umanità multiforme e complicata. Hanno tutti in comune due cose: appartengono alla cultura del nord-est e trovano soddisfazione ai loro bisogni e ragione alle loro paure nel variegato e complesso mondo dei rapporti sessuali a pagamento. Mentre quella delle prostitute è una categoria numericamente ristretta, indagabile ed indagata, dei clienti non si sa nulla, non si indaga, nulla viene messo in discussione. Perché i clienti siamo noi. Tutti noi: popolo di santi, poeti, navigatori e uomini che vanno a puttane. Sexmachine ci parla di sesso e potere. Oggi. Nella grande macchina del sesso ci siamo tutti, basta sapersi riconoscere, basta ammettere di essere inclusi... Eccoci a pensare che una donna che vende il proprio corpo non è normale, o è una pazza o è una poveretta... mentre il maschio ha degli istinti da sfogare, è normale, ha dei bisogni fisici da soddisfare, è la sua natura in fondo. Lui è pulito: paga. Lei è sporca: guadagna. Lui si vanta con gli amici. Lei vive nell'ombra. Se beccati: lui prende una multa, lei va in galera. Sexmachine ci parla di sesso e denaro. Oggi il sesso è l'anima del commercio. Non esiste prodotto che non possa essere pubblicizzato da un bel corpo nudo, da un gesto lascivo, da un simpatico doppio senso: compri un deodorante e ti tromba Banderas, mangi un gelato e godi, guidi l'auto e riesci a raggiungere l’orgasmo. Oggi per fare sesso non serve più fare sesso. Sexmachine è la macchina delle libertà. Perché grazie a Dio oggi lo possiamo fare dove, come e con chi vogliamo. E più liberi siamo e più andiamo a farlo di nascosto, con donne che non conosciamo e che talvolta libere non sono. I rapporti sessuali a pagamento in Italia sono - ogni giorno - più di 25.000. Quasi 10 milioni di rapporti all'anno esprimono in modo chiaro ed inequivocabile un bisogno di sesso che i rapporti gratuiti e reciproci o non possono o non sanno soddisfare. Sexmachine ovvero del bisogno di ricerca di sesso altro. Andare a puttane non è una malattia. Devono parlare gli uomini: abbiamo bisogno di sapere del loro grande amore per le prostitute e del loro simultaneo disprezzo per queste donne. Mentre il mercato si espande e la domanda di sesso mercenario cresce, crescono gli abusi, i crimini, e si concretizza, sotto forma di leggi dello Stato, la voglia di ridurre la libertà delle donne e di limitare il loro diritto ad esercitare con dignità e sicurezza il loro mestiere. La prostituta e i suoi clienti sono i soggetti del più grande paradosso dei nostri tempi.
19 febbraio 2023 SOLD OUT!
SIMONE CRISTICCHI
MAGAZZINO 18
Di e con Simone Cristicchi
scritto con Jan Bernas
regia Antonio Calenda
musiche e canzoni inedite Simone Cristicchi
musiche di scena e arrangiamenti Valter Sivilotti
Al Porto Vecchio di Trieste c’è un “luogo della memoria” particolarmente toccante: il Magazzino n. 18. Racconta di una pagina dolorosa della storia d’Italia, di una complessa vicenda del nostro Novecento mai abbastanza conosciuta e se possibile resa ancora più straziante dal fatto che la sua memoria è stata affidata non a un imponente monumento ma a tante, piccole testimonianze che appartengono alla quotidianità. Esse sono perciò ancora più vive, più emozionanti. Una sedia, accatastata insieme a molte altre, porta un nome, una sigla, un numero e la scritta “Servizio Esodo”; simile la catalogazione per un armadio e poi materassi, letti e stoviglie, fotografie, giocattoli, altri oggetti, altri numeri. Beni comuni nello scorrere di tante vite interrotte dalla storia e dall’Esodo: con il Trattato di Pace del 1947 infatti, l’Italia perse vasti terrirori dell’Istria e della fascia costiera e circa 300 mila persone scelsero – davanti a una situazione dolorosa e complessa – di lasciare le loro terre natali destinate a non essere più italiane. Non è difficile immaginare quale fosse il loro stato d’animo, con quale e quanta sofferenza intere famiglie impacchettarono le loro cose lasciandosi alle spalle le case, le città, le radici. Una messa in scena che intreccia con sensibilità documentazione storica e poesia, dando vita a un “Musical Civile”, per non dimenticare.
04 marzo 2023
TEATRO DE GLI INCAMMINATI
LETIZIA VA ALLA GUERRA
drammaturgia di Agnese Fallogo
con Agnese Fallongo e Tiziano Caputo
arrangiamento e accompagnamento musiche dal vivo Tiziano Caputo,
ideazione e regia Adriano Evangelisti
Tre grandi donne, due guerre mondiali, un sottile fil rouge ad unirle: uno stesso nome, un unico destino. Letizia va alla guerra: la suora, la sposa e la puttana è un racconto tragicomico di tenerezza e verità. Tre donne del popolo che, irrimediabilmente travolte dalla guerra nel loro quotidiano, si ritroveranno a sconvolgere le proprie vite e a compiere piccoli grandi atti di coraggio in nome dell’amore. La prima Letizia è una giovane sposa, partita dalla Sicilia per il fronte carnico durante la Prima Guerra Mondiale, nella speranza di ritrovare suo marito Michele. La seconda Letizia, invece, è un’orfanella cresciuta a Littoria (Latina) dalle suore e riconosciuta dalla zia solo dopo aver raggiunto la maggiore età. Giungerà a Roma in concomitanza con l’entrata in guerra dell’Italia nel secondo conflitto mondiale. Infine, Suor Letizia, un’anziana sorella dalle origini venete e dai modi bruschi che, presi i voti in tarda età, si rivelerà essere il sorprendente trait d’union dei destini di queste donne tanto lontane quanto unite. Sulla scena due soli attori, un uomo e una donna, daranno vita, senza distinzione di sesso, ad oltre dieci personaggi con l’intento di far vivere la “storia dei piccoli”. Un omaggio doveroso alle vite preziose di tante persone “comuni”, che hanno fatto la storia senza esserne protagonisti. Una messa in scena essenziale che si avvarrà di scarni oggetti d’uso quotidiano, muti testimoni di quello slancio vitale che è sempre più forte di qualsiasi guerra e, idealmente, anche della morte. Uno spettacolo delicato che, partendo da fonti storiche poco conosciute, intende raccontare uno spaccato drammatico della storia d’Italia, capace, al contempo, di alternare momenti di pura comicità ad attimi di commozione, in un susseguirsi di situazioni dal ritmo incalzante in cui spesso una lacrima lascerà il posto ad un sorriso.
FUORI ABBONAMENO
02 dicembre 2022
ERICA BOSCHIERO, VASCO MIRANDOLA, ENRICO MILANI
ALBERI
La cantautrice Erica Boschiero e l’attore Vasco Mirandola si incontrano in questo spettacolo, per cercare di approfondire alcune domande che questa epoca ci impone. Viviamo in un pianeta ferito che ci chiede più attenzione, e l’uomo si sente sempre più orfano di senso, di bellezza.
Biglietto unico € 5
24 e 25 marzo 2023
CARLO E GIORGIO
SENZA SKEI
Di Carlo D’Alpaos, Giorgio Pustetto e Cristina Pustetto
Scenografia e regia luci Paolo Lunetta
Produzione La Banda degli Onesti
Ormai da tempo risentiamo nel quotidiano gli effetti di una crisi economica pesante, vale a dire, nel linguaggio di tutti i giorni qui da noi, siamo "senza schei". Ecco la necessità di un tutorial per sopravvivere in un mondo senza più stabilità economica, senza più pazienza e attenzione. Soprattutto senza ironia e autoironia.
BIGLIETTI
Intero € 19 + diritto di prevendita
Ridotto (over70 e under30) € 17 + diritto di prevendita
Special PRICE € 15 + diritto di prevendita per gli abbonati
Il biglietto ridotto è acquistabile solo presso la prevendita CARTOCLIP a Zero Branco
Online vivaticket.com
INFORMAZIONI
cell: 3332573806
www.carloegiorgio.it
Famiglie a Teatro!
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Prossime date
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INFORMAZIONI SPETTACOLI
INIZIO SPETTACOLI ore 21:00
BIGLIETTERIA
Intero € 19 / Ridotto* € 17 per Funeral Home, Sexmachine e Magazzino 18
Intero € 13 / Ridotto* € 10 per Buffoni all'inferno, Matteotti Medley e Letizia va alla guerra
biglietto unico € 5 per Alberi e Senza Skei
* riduzioni valide over70 e under30
prevendita
online dal 05/11/2022 su www.myarteven.it e www.vivaticket.com e relativi punti vendita
vendita
il giorno dello spettacolo dalle ore 20:00 presso Teatro Comisso di Villa Guidini
Biglietti e Abbonamenti
CAMPAGNA ABBONAMENTI
abbonamento unico € 78 presso Teatro Comisso di Villa Guidini e online su www.vivaticket.com
rinnovo abbonamenti 21/22 dal 20 al 22 ottobre dalle 16:00 alle 19:00 solo al botteghino del teatro
nuovi abbonamenti dal 26 al 29 ottobre dalle 16:00 alle 19:00 al botteghino del teatro e on-line
INFORMAZIONI
Stivalaccio Teatro
tel. 371 1984391 tutti i giorni ore 10.00—12.00
e durante gli orari di apertura della biglietteria
biglietteria.stivalaccio@gmail.com www.stivalaccioteatro.it
Biblioteca Comunale di Zero Branco
tel. 0422 485518 biblioteca@comunezerobranco.it www.comunezerobranco.it/bibliozero
Arteven
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